O CROCE FEDELE - Dall’inno “Crux fidelis” RIT. O CROCE FEDELE, ALBERO GLORIOSO, UNICO È IL FIORE, LE FRONDE, IL FRUTTO. O DOLCE LEGNO, CHE CON DOLCI CHIODI SOSTIENI IL DOLCE PESO. Canta, o lingua, la battaglia gloriosa, canta il nobile trionfo della Croce: il Redentore del mondo, immolato, sorge vittorioso. RIT. Quando il frutto dell’albero fatale precipitò alla morte il progenitore, scelse il Signore un albero che distruggesse il male antico. RIT. Quando del tempo sacro giunse la pienezza, dal Padre fu mandato a noi suo Figlio, dal grembo della Vergine venne a noi Dio fatto carne. RIT. Piange il Bambino nell’angusta mangiatoia, avvolto in panni dalla Vergine Maria, povere fasce gli stringono le gambe, i piedi e le sue mani. RIT. Quando a trent’anni si offrì alla Passione, compiendo l’opera per cui era nato, come un agnello immolato fu innalzato sul legno della Croce. RIT. Ecco aceto, fiele, canna, sputi, chiodi, ecco la lancia che trafigge il mite corpo, sangue e acqua ne sgorgano: fiume che lava la terra, il cielo, il mondo. RIT. Fletti i tuoi rami e allenta le tue membra, s’ammorbidisca la durezza del tuo tronco, distenda sul dolce legno le sue membra il Re del cielo. RIT. Tu fosti degna di portare il riscatto e il mondo naufrago condurre al giusto porto; cosparsa del puro sangue versato dal santo corpo dell’Agnello. RIT. Sia gloria al Padre, sia gloria al Figlio e allo Spirito Santo. A te gloria eterna, Trinità beata, che doni vita e salvezza. Amen.