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LA
LITURGIA DEL GIORNO
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XIII
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO
B)
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Grado della
Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona
d'ingresso
Popoli tutti, battete le mani,
acclamate a
Dio con voci di gioia. (Sal 47,2)
Colletta
O
Dio, che ci hai reso figli della luce
con il tuo Spirito di
adozione,
fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore,
ma restiamo sempre luminosi
nello splendore della verità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Oppure:
O
Padre, che nel mistero del tuo Figlio povero e crocifisso
hai
voluto arricchirci di ogni bene,
fa’ che non temiamo la
povertà e la croce,
per portare ai nostri fratelli
il
lieto annunzio della vita nuova.
Per il nostro Signore Gesù
Cristo...
PRIMA LETTURA
(Sap 1,13-15; 2,23-24)
Per l’invidia del diavolo
la morte è entrata nel mondo.
Dal libro della
Sapienza
Dio non ha creato la morte
e non gode per la
rovina dei viventi.
Egli infatti ha creato tutte le cose perché
esistano;
le creature del mondo sono portatrici di salvezza,
in
esse non c’è veleno di morte,
né il regno dei morti è sulla
terra.
La giustizia infatti è immortale.
Sì, Dio ha
creato l’uomo per l’incorruttibilità,
lo ha fatto immagine
della propria natura.
Ma per l’invidia del diavolo la morte è
entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le
appartengono.
Parola di Dio
SALMO
RESPONSORIALE (Sal 29)
Rit: Ti esalterò, Signore,
perché mi hai risollevato.
Ti esalterò,
Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei
nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia
vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi
nella fossa.
Cantate inni al Signore, o suoi
fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la
sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la
vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la
gioia.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore,
vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore,
mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
SECONDA
LETTURA (2Cor 8,7.9.13-15)
La vostra abbondanza
supplisca all’indigenza dei fratelli poveri.
Dalla seconda
lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, come
siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella
conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato,
così siate larghi anche in quest’opera generosa.
Conoscete
infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era,
si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo
della sua povertà.
Non si tratta di mettere in difficoltà voi
per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza. Per il momento la
vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la
loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia
uguaglianza, come sta scritto: «Colui che raccolse molto non abbondò
e colui che raccolse poco non ebbe di meno».
Parola di
Dio
Canto al
Vangelo (Cf 2Tm 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il
salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto
risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.
VANGELO (Mc
5,21-43)
Fanciulla, io ti dico: Àlzati!
+ Dal
Vangelo secondo Marco
In quel tempo, essendo Gesù passato
di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta
folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della
sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai
piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta
morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò
con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora
una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto
sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi
senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di
Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva
infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò
salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo
corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso
conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla
dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli
dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi
mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che
aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò
che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta
la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata.
Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora
parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire:
«Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma
Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non
temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo,
fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero
alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che
piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e
piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma
egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della
bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina.
Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che
significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla
si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da
grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse
a saperlo e disse di darle da mangiare.
Parola del
Signore.
Forma breve (Mc 5, 21-24.35b-43):
Dal
Vangelo secondo Marco
In quel tempo, essendo Gesù passato
di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta
folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della
sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai
piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta
morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò
con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Dalla
casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta.
Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto
dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi
fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro,
Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del
capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e
urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete?
La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli,
cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina
e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la
mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa:
«Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e
camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande
stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a
saperlo e disse di darle da mangiare.
Parola del Signore
Preghiera dei
fedeli
Con l'atteggiamento fiducioso dell'uomo che si
rivolge a Gesù per guarire la propria figlia, affidiamo al Signore
le nostre suppliche, sapendo che lui non resterà sordo al nostro
grido.
Preghiamo insieme e diciamo: Illuminaci con la tua
parola, Signore.
1. Per la Chiesa di Dio: là dove domina
la cultura di morte, essa diffonda nel mondo la parola di Gesù, che
dona la vita ed offre la speranza, preghiamo.
2. Per tutti i
cristiani: in tutti i luoghi dove le tragedie affliggono l'umanità,
possano essere segno della presenza del Signore, che allevia le
sofferenze degli ultimi e protegge la vita di tutti gli essere
viventi, preghiamo.
3. Per tutti i giovani che per imprudenza o
inconsapevolezza rischiano la vita e hanno smarrito il rispetto di se
stessi: sappiano ritrovare la strada della vita e la gioia delle
piccole cose che rendono preziosa anche la noia della quotidianità,
preghiamo.
4. Per tutti i poveri, per i senza tetto: perché,
guardando a Cristo, che si è fatto povero perché noi diventassimo
ricchi, tutti sappiamo riscoprire il valore delle cose, e viviamo la
solidarietà evitando gli sprechi e accogliendo i bisogni dei più
disagiati, preghiamo.
5. Per la nostra comunità: sappia
promuovere sempre il valore e il rispetto della vita e la cura per
ogni essere vivente, preghiamo.
O Padre, che ci hai resi
ricchi con il dono della vita del tuo Figlio Gesù, donaci la grazia
di vivere per sempre con te, nella gioia del Paradiso, dove la vita
non avrà mai fine. Per Cristo nostro Signore.
Preghiera
sulle offerte
O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali
compi l’opera della redenzione,
fa’ che il nostro
servizio sacerdotale
sia degno del sacrificio che celebriamo.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di
comunione
Anima mia, benedici il Signore:
tutto il mio
essere benedica il suo santo nome. (Sal 103,1)
Oppure:
“Padre, prego per loro, perché siano in noi una cosa sola,
e il mondo creda che tu mi hai mandato”, dice il Signore. (Gv
17,20-21)
Oppure:
“Io ti dico, alzati!”, disse
il Signore.
E subito la fanciulla si alzò e si mise a
camminare. (Mc 5,41-42)
Preghiera
dopo la comunione
La divina Eucaristia, che abbiamo offerto
e ricevuto,
Signore, sia per noi principio di vita nuova,
perché, uniti a te nell’amore,
portiamo frutti che
rimangano per sempre.
Per Cristo nostro Signore.
Commento
Ecco
due miracoli di Gesù legati uno all’altro. Il loro messaggio è
complementare. Si tratta di due donne: una all’inizio della sua
vita, l’altra al termine di lunghe sofferenze che la sfiniscono. Né
l’una né l’altra possono più essere salvate dagli uomini (vv.
23 e 26). Ma sia l’una che l’altra saranno salvate dall’azione
congiunta della forza che emana da Gesù e dalla fede: per la donna
la propria fede, per la bambina la fede di suo padre (vv. 34 e 36).
Bisogna notare soprattutto che la bambina ha dodici anni (v. 42) e
che la donna soffre da dodici anni (v. 25). Questo numero non è dato
a caso. C’è un grande valore simbolico poiché esso è legato a
qualcosa che si compie. Ci ricordiamo che Gesù fa la sua prima
profezia a dodici anni (Lc 2,42 e 49). Gesù sceglie dodici apostoli,
poiché è giunto il tempo. Significano la stessa cosa le dodici
ceste di pane con le quali Gesù sfama i suoi discepoli (Mc 6,43). E
la fine dei tempi è simboleggiata dalle dodici porte della
Gerusalemme celeste (Ap 21,12-21). Così come la donna
dell’Apocalisse (immagine di Maria, della Chiesa) è coronata da
dodici stelle (Ap 12,1). Senza parlare dell’albero della vita
originale che si trova, in un parco, al centro della città e dà
dodici raccolti. E quando sappiamo che il giorno per Gesù conta
dodici ore (Gv 11,9) capiamo che i nostri due miracoli non sono
semplici gesti di misericordia, ma che nascondono una rivelazione:
essendo giunto il tempo, l’umanità peccatrice (Gen 3,12) è
liberata dai suoi mali. Gli uomini non possono fare nulla per lei, e
lo riconoscono (v. 35), ma per Dio nulla è impossibile (Lc 1,37).
Gesù non chiede che due cose: “Non temere, continua solo ad aver
fede” (v. 36).