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LA
LITURGIA DEL GIORNO
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XXI
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO
B)
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Grado della
Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona
d'ingresso
Tendi l’orecchio, Signore, rispondimi:
mio
Dio, salva il tuo servo che confida in te:
abbi pietà di me,
Signore;
tutto il giorno a te io levo il mio grido. (Sal
86,1-3)
Colletta
O
Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli,
concedi
al tuo popolo di amare ciò che comandi
e desiderare ciò che
prometti,
perché fra le vicende del mondo
là siano
fissi i nostri cuori dove è la vera gioia.
Per il nostro
Signore Gesù Cristo...
Oppure:
O Dio nostra
salvezza,
che in Cristo tua parola eterna
ci dai la
rivelazione piena del tuo amore,
guida con la luce dello
Spirito
questa santa assemblea del tuo popolo,
perché
nessuna parola umana ci allontani da te
unica fonte di verità
e di vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA
(Gs 24,1-2.15-17.18)
Serviremo il Signore, perché
egli è il nostro Dio.
Dal libro di
Giosuè
In quei giorni, Giosuè radunò tutte le tribù
d’Israele a Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i
giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio.
Giosuè
disse a tutto il popolo: «Se sembra male ai vostri occhi servire il
Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri
hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui
territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il
Signore».
Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il
Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio,
che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto,
dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi
ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo
percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati.
Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro
Dio».
Parola di Dio
SALMO
RESPONSORIALE (Sal 33)
Rit: Gustate e vedete com’è
buono il Signore.
Benedirò il
Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io
mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Gli
occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di
aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per
eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li
ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è
vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti
affranti.
Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti
lo libera il Signore.
Custodisce tutte le sue ossa:
neppure
uno sarà spezzato.
Il male fa morire il malvagio
e
chi odia il giusto sarà condannato.
Il Signore riscatta la vita
dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.
SECONDA
LETTURA (Ef 5,21-32)
Questo mistero è grande: lo
dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa.
Dalla lettera di
san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, nel timore di
Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai
loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie,
così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del
corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli
lo siano ai loro mariti in tutto.
E voi, mariti, amate le vostre
mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per
lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua
mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta
gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e
immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli
come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso.
Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la
cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del
suo corpo.
Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e
si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne.
Questo
mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla
Chiesa!
Parola di Dio
Canto al
Vangelo (Gv 6,63.68)
Alleluia, alleluia.
Le tue
parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita
eterna.
Alleluia.
VANGELO (Gv
6,60-69)
Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.
+ Dal
Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti dei
discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è
dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che
i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo
vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era
prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le
parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi
sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da
principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo
avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può
venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento
molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con
lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche
voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai
parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei
il Santo di Dio».
Parola del Signore
Preghiera dei
fedeli
Celebrare l'Eucaristia significa dire come Pietro:
“Tu, Signore, hai parole di vita eterna”. Nella fede riconosciamo
il dono della salvezza offerto sull'altare, in attesa della sua
venuta. Preghiamo il Padre perché renda forte la nostra fede,
preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per
il Papa, i vescovi e i ministri della Chiesa: aiutino i cristiani a
conoscere sempre meglio la Parola di Gesù, a interiorizzarla, perché
si traduca in gesti concreti nella vita di ogni giorno, preghiamo.
2. Per i non credenti, per quanti fanno propria una religione
vuota e superficiale: siano guidati nella scoperta della bellezza
della fede cristiana, preghiamo.
3. Per gli sposi: vivano
nell'unità e nell'amore e siano segno dell'amore di Cristo per la
sua Chiesa, preghiamo.
4. Per la nostra comunità cristiana:
viva nella piena fiducia in Gesù che ci parla, ci interpella, ci
nutre e ci ama, preghiamo.
O Padre, salva il tuo popolo
che pone in te la sua fiducia, e abbi pietà di noi, quando la nostra
debolezza esita di fronte ai tuoi inviti e ai tuoi comandi. Per
Cristo nostro Signore.
Preghiera
sulle offerte
O Padre, che ti sei acquistato una moltitudine
di figli
con l’unico e perfetto sacrificio del Cristo,
concedi sempre alla tua Chiesa
il dono dell’unità e
della pace.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di
comunione
Con il frutto delle tue opere sazi la terra, o
Signore,
e trai dai campi il pane e il vino che allietano il
cuore dell’uomo.(Sal 104,13-15)
Oppure:
Dice il
Signore: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita
eterna,
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.(Gv 6,55)
Oppure:
Signore, da chi andremo?
Tu hai
parole di vita eterna. (Gv 6,68)
Preghiera
dopo la comunione
Porta a compimento, Signore,
l’opera
redentrice della tua misericordia
e perché possiamo
conformarci in tutto alla tua volontà,
rendici forti e
generosi nel tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.
Commento
Non
è facile credere nel nostro mondo d’oggi.
La verità che ci
è rivelata da Dio in Gesù Cristo, agli uomini e alle donne del
nostro tempo appare spesso un “discorso insostenibile”, a cui non
si può chiedere a nessuno dei nostri sapienti contemporanei di
credere. Così è, per esempio, per la dottrina della presenza reale
del corpo e del sangue del Signore nella santa Eucaristia. Essa
sembra essere una sfida al buon senso, alla ragione, alla scienza.
Noi diciamo: “Vedere per credere”, esattamente quello che disse
san Tommaso: “Se non vedo... e non metto la mia mano, non crederò”.
Gesù ci ricorda che il corpo di cui parla è il suo corpo risorto e
salito al cielo, liberatosi, nella risurrezione, dai limiti dello
spazio e del tempo, riempito e trasformato dallo Spirito Santo.
Questo corpo non è meno reale del suo corpo in carne ed ossa, anzi
lo è di più. Questo corpo risorto può essere toccato e afferrato
personalmente da ogni uomo e donna di ogni tempo e luogo, perché lo
Spirito si estende, potente, da un’estremità all’altra.
In
Gesù Cristo e tramite Gesù Cristo, credere significa vedere e
toccare: un modo di vedere più profondo, più vero e più sicuro di
quello degli occhi; un modo di toccare più in profondità e un modo
di afferrare con una stretta più salda di quanto si possa fare con
le mani. Credere significa vedere la realtà al di là del visibile;
significa toccare la verità eterna.
In questa fede e grazie ad
essa, possiamo dire con Pietro; “Signore, da chi andremo? Tu hai
parole di vita eterna”.