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LA
LITURGIA DEL GIORNO
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XXXI
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO
B)
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Grado della
Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona
d'ingresso
Non abbandonarmi, Signore mio Dio,
da me
non stare lontano;
vieni presto in mio aiuto,
Signore,
mia salvezza. (Sal 38,22-23)
Colletta
Dio
onnipotente e misericordioso,
tu solo puoi dare ai tuoi fedeli
il dono di servirti in modo lodevole e degno;
fa’ che
camminiamo senza ostacoli
verso i beni da te promessi.
Per
il nostro Signore Gesù Cristo...
Oppure:
O Dio, tu
se l’unico Signore
e non c’è altro Dio all’infuori di
te;
donaci la grazia dell’ascolto,
perché i cuori, i
sensi e le menti
si aprano alla sola parola che salva,
il
Vangelo del tuo Figlio,
nostro sommo ed eterno sacerdote.
Egli
è Dio, e vive e regna con te...
PRIMA LETTURA
(Dt 6,2-6)
Ascolta, Israele: ama il Signore tuo
Dio con tutto il cuore.
Dal libro del
Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Temi
il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita,
tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e
tutti i suoi comandi che io ti do e così si prolunghino i tuoi
giorni.
Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica,
perché tu sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove
scorrono latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha
detto.
Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è
il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con
tutta l’anima e con tutte le forze.
Questi precetti che oggi
ti do, ti stiano fissi nel cuore».
Parola di Dio
SALMO
RESPONSORIALE (Sal 17)
Rit: Ti amo, Signore, mia
forza.
Ti amo, Signore,
mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio
liberatore.
Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio
scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore,
degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
Viva
il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della
mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si
mostra fedele al suo consacrato.
SECONDA
LETTURA (Eb 7,23-28)
Egli, poiché resta per
sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta.
Dalla lettera
agli Ebrei
Fratelli, [nella prima alleanza] in gran numero
sono diventati sacerdoti, perché la morte impediva loro di durare a
lungo. Cristo invece, poiché resta per sempre, possiede un
sacerdozio che non tramonta. Perciò può salvare perfettamente
quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è
sempre vivo per intercedere a loro favore.
Questo era il sommo
sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato
dai peccatori ed elevato sopra i cieli. Egli non ha bisogno, come i
sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri
peccati e poi per quelli del popolo: lo ha fatto una volta per tutte,
offrendo se stesso.
La Legge infatti costituisce sommi
sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento,
posteriore alla Legge, costituisce sacerdote il Figlio, reso perfetto
per sempre.
Parola di Dio
Canto al
Vangelo (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno
mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre
mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.
VANGELO (Mc
12,28-34)
Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo
tuo.
+ Dal
Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si avvicinò a Gesù
uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i
comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta,
Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il
Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con
tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo:
“Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro
comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai
detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è
altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta
l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se
stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo
che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei
lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di
interrogarlo.
Parola del Signore
Preghiera
sulle offerte
Questo sacrificio che la Chiesa ti offre,
Signore,
salga a te come offerta pura e santa,
e ottenga
a noi la pienezza della tua misericordia.
Per Cristo nostro
Signore.
Antifona di
comunione
Tu mi indichi il sentiero della vita, Signore,
gioia piena nella tua presenza. (Sal 16,11)
Oppure:
Dice il Signore: “Come il Padre che ha la vita ha mandato me
e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me
vivrà per me”. (Gv 6,57)
Oppure:
“Il Signore
Dio nostro è l’unico:
lo amerai con tutto il cuore”. (Mc
12,29-30)
Preghiera
dopo la comunione
Continua in noi, o Dio, la tua opera di
salvezza,
perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita
ci preparino a ricevere i beni promessi.
Per Cristo
nostro Signore.
Commento
Bisogna
considerare lo scriba del passo del Vangelo di Marco con grande
benevolenza. Spesso Gesù accusa gli scribi di interessarsi più ai
giochi di parole che non ai veri mali dei loro fratelli. Ma nulla di
tutto ciò in questo brano. Ecco un uomo che cerca di conoscere. È
un uomo alla ricerca di Dio, un uomo che vuole sapere come potere
raggiungere Dio con sicurezza. Questo significa la sua domanda su
quale sia il comandamento più importante. Gesù gli risponde in modo
relativamente prevedibile, ma che va all’essenziale. Da tutta la
Legge, ricava il solo comandamento che dà lo spirito della Legge
stessa. Questo comandamento è divenuto una preghiera (Dt 6,4-5) che
bisogna avere sempre nel proprio cuore, nella propria mente, nelle
proprie mani e nella propria casa. Gesù vi aggiunge la necessità di
metterlo in pratica, mediante quell’amore per il prossimo che
permette a ciascuno di verificare se ama davvero Dio (1Gv 4,20). Lo
scriba allora, felice di essere riconfortato nella propria fede, si
felicita con Gesù. Ecco l’uomo che si complimenta con Dio, l’uomo
che è contento di ritrovarsi in accordo con Dio. Non è commovente
questo vecchio saggio che si complimenta con il giovane Rabbì, senza
nemmeno sospettare che è con Dio stesso che si complimenta? Gesù ne
è commosso. Accoglie con gioia l’osservazione di quest’uomo che
è un vero credente, senza risparmio (Gv 1,47). Allora, gli apre il
regno. Gesù risponde alle sue lodi con un’osservazione che
ciascuno di noi vorrebbe sentirsi fare. Conferma lo scriba nella sua
fede e, dandogli una garanzia come non ce ne sono altre, lo rassicura
che non si sta sbagliando.