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LA
LITURGIA DEL GIORNO
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III
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO
C)
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Grado
della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona
d'ingresso
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate
al Signore da tutta la terra;
splendore e maestà dinanzi a
lui.
potenza e bellezza nel suo santuario. (Sal 96,1.6)
Colletta
Dio
onnipotente ed eterno,
guida i nostri atti secondo la tua
volontà,
perché nel nome del tuo diletto Figlio
portiamo
frutti generosi di opere buone.
Per il nostro Signore Gesù
Cristo...
Oppure:
O Padre, tu hai mandato il
Cristo, re e profeta,
ad annunziare ai poveri il lieto
messaggio del tuo regno,
fa’ che la sua parola che oggi
risuona nella Chiesa,
ci edifichi in un corpo solo
e ci
renda strumento di liberazione e di salvezza.
Per il nostro
Signore Gesù Cristo...
PRIMA
LETTURA (Ne 8,2-4.5-6.8-10)
Leggevano il libro
della legge e ne spiegavano il senso.
Dal
libro di Neemìa
In quei giorni, il sacerdote Esdra portò
la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di
quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza
davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a
mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che
erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al
libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno,
che avevano costruito per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro
in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti;
come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra
benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen,
amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la
faccia a terra dinanzi al Signore.
I levìti leggevano il libro
della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così
facevano comprendere la lettura.
Neemìa, che era il
governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano
il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al
Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto
il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi
Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini
dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato,
perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi
rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra
forza».
Parola di Dio
SALMO
RESPONSORIALE (Sal 18)
Rit: Le tue parole,
Signore, sono spirito e vita.
La
legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la
testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il
semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno
gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina
gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per
sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti
giusti.
Ti siano gradite le parole della mia
bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia
roccia e mio redentore.
SECONDA
LETTURA (1Cor 12,12-30)
Voi siete corpo di Cristo
e sue membra, ciascuno per la sua parte.
Dalla
prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli,
come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del
corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo.
Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in
un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati
dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato
da un membro solo, ma da molte membra. Se il piede dicesse: «Poiché
non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe
parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: «Poiché non sono
occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte
del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se
tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato?
Ora, invece, Dio
ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha
voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo?
Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può
l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa
ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo
che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del
corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore
rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza,
mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il
corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel
corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le
une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono
insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con
lui.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria
parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in
primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo
luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle
guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono
forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno
miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano
lingue? Tutti le interpretano?
Parola di Dio.
Forma
breve (1Cor 12, 12-14.27):
Dalla lettera prima lettera di
san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, come il corpo è
uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo
molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo.
Infatti noi
tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo
corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati
dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato
da un membro solo, ma da molte membra.
Ora voi siete corpo di
Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra.
Parola
di Dio
Canto
al Vangelo (Lc 4,18)
Alleluia, alleluia.
Il
Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a
proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
VANGELO
(Lc 1,1-4; 4,14-21)
Oggi si è compiuta questa
Scrittura.
+
Dal Vangelo secondo Luca
Poiché molti hanno cercato
di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in
mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono
testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola,
così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni
circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato
per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della
solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo,
Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama
si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli
rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo
il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere.
Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il
passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di
me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha
mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai
prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a
rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di
grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò
all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano
fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta
questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Parola del
Signore
Preghiera
dei fedeli
Il Signore è sceso sulla terra in mezzo a noi,
si è seduto nelle nostre assemblee e in esse ha annunciato la
vittoria della vita.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore,
completa la nostra speranza.
1. Perché i nostri incarichi
e i nostri impegni siano sempre svolti nella gioia. Preghiamo.
2.
Perché sappiamo essere profondi nella nostra fede, coscienti che Tu
l’hai resa salda con la tua venuta nel mondo. Preghiamo.
3.
Perché la nostra testimonianza sia sempre pubblica ma mai ostentata.
Preghiamo.
4. Perché sappiamo leggere i segni della storia alla
luce del fatto che Tu sei il suo compimento. Preghiamo.
O
Padre, la lunga attesa del popolo d’Israele è stata premiata dalla
venuta di Gesù Cristo. Rendici pazienti e capaci di riconoscerti. Te
lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera
sulle offerte
Accogli i nostri doni, Padre misericordioso,
e consacrali con la potenza del tuo Spirito,
perché
diventino per noi sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro
Signore.
Antifona
di comunione
Guardate al Signore e sarete raggianti,
e
il vostro volto non sarà confuso. (Sal 34,6)
Oppure:
“Io sono la luce del mondo”,
dice il Signore; “chi
segue me,
non cammina nelle tenebre,
ma avrà la luce
della vita”. (Gv 8,12)
Oppure:
“Lo Spirito del
Signore è sopra di me:
mi ha mandato per annunziare ai poveri
il lieto messaggio”. (Lc 4,18)
Preghiera
dopo la comunione
O Dio, che in questi santi misteri
ci
hai nutriti col corpo e sangue del tuo Figlio,
fa’ che ci
rallegriamo sempre del tuo dono,
sorgente inesauribile di vita
nuova.
Per Cristo nostro Signore.
Commento
La
liturgia è intelligente. Al resoconto del discorso di Gesù alla
gente del suo paese di Nazaret, antepone il prologo del Vangelo.
L’evangelista Luca intende essere uno storico perché vuole
che i cristiani si rendano conto “della solidità degli
insegnamenti” ricevuti e siano convinti dell’importanza decisiva
per la storia di tutti gli uomini della vita di Gesù. Per questo
soltanto lui pone all’inizio della narrazione del ministero
pubblico di Gesù un discorso programmatico che precisi subito lo
scopo che Gesù si prefigge.
È il “manifesto” di Gesù.
Eccolo: egli opera con la potenza di Dio, difatti lo Spirito è su di
lui.
La sua non sarà un’opera umana, meno che mai politica,
ma la rivelazione del progetto di Dio. La sua missione è quella di
accogliere misericordiosamente tutti gli uomini per liberarli. È il
compimento della profezia di Isaia che Gesù si appropria.
A
Nazaret, quel sabato, Gesù annunciò il tempo nuovo che non avrebbe
più avuto per protagonista l’uomo, ma “Dio fatto uomo”.
La
gente della sinagoga una cosa udì allora con chiarezza: l’inizio
di “un anno della grazia del Signore”.
In sostanza il
Vangelo dice: non sono gli ordinamenti umani a salvare l’umanità,
sarà lo Spirito del Signore. In questa affermazione c’è, se si
vuole, tanto pessimismo, purtroppo fin troppo documentato dalla
storia; ma c’è anche, e più grande, tanta speranza, perché ci
assicura che lo Spirito è su Gesù e, perciò, su tutti quelli che
fanno comunione con Gesù.
E questo riguarda l’oggi: “Oggi
si è adempiuta questa Scrittura che voi ascoltate”. L’oggi
storico di Gesù diventa, per la forza dello Spirito, l’oggi
liturgico della Chiesa, il nostro di ogni Messa.
La predica di
Nazaret diventa oggi storia nostra. Se ascoltiamo!