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LA
LITURGIA DEL GIORNO
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III
DOMENICA DI PASQUA (ANNO
C)
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Grado
della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Bianco
Antifona
d'ingresso
Acclamate al Signore da tutta la terra,
cantate
un inno al suo nome,
rendetegli gloria, elevate la lode.
Alleluia. (Sal 66,1-2)
Colletta
Esulti
sempre il tuo popolo, o Padre,
per la rinnovata giovinezza
dello spirito,
e come oggi si allieta per il dono della dignità
filiale,
così pregusti nella speranza
il giorno glorioso
della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Oppure:
Padre misericordioso,
accresci in noi
la luce della fede,
perché nei segni sacramentali della Chiesa
riconosciamo il tuo Figlio,
che continua a manifestarsi
ai suoi discepoli,
e donaci il tuo Spirito,
per
proclamare davanti a tutti che Gesù è il Signore.
Egli è
Dio, e vive e regna con te...
PRIMA
LETTURA (At 5,27-32.40-41)
Di questi fatti siamo
testimoni noi e lo Spirito Santo.
Dagli
Atti degli Apostoli
In quei giorni, il sommo sacerdote
interrogò gli apostoli dicendo: «Non vi avevamo espressamente
proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito
Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi
il sangue di quest’uomo».
Rispose allora Pietro insieme agli
apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei
nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo
a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e
salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di
questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato
a quelli che gli obbediscono».
Fecero flagellare [gli apostoli]
e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li
rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal Sinedrio,
lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome
di Gesù.
Parola di Dio
SALMO
RESPONSORIALE (Sal 29)
Rit: Ti esalterò, Signore,
perché mi hai risollevato.
Ti
esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso
ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire
la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non
scendessi nella fossa.
Cantate inni al Signore, o suoi
fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la
sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la
vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la
gioia.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore,
vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore,
mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
SECONDA
LETTURA (Ap 5,11-14)
L’Agnello, che è stato
immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza.
Dal
libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io,
Giovanni, vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli
esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi
e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce:
«L’Agnello,
che è stato immolato,
è degno di ricevere potenza e
ricchezza,
sapienza e forza,
onore, gloria e
benedizione».
Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto
terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che
dicevano:
«A Colui che siede sul trono e all’Agnello
lode,
onore, gloria e potenza,
nei secoli dei secoli».
E i
quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si
prostrarono in adorazione.
Parola di Dio
Canto
al Vangelo ()
Alleluia, alleluia.
Cristo è
risorto, lui che ha creato il mondo,
e ha salvato gli uomini
nella sua misericordia.
Alleluia.
VANGELO
(Gv 21,1-19)
Viene Gesù, prende il pane e lo dà
loro, così pure il pesce.
+
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si
manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si
manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto
Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri
due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli
dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono
sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era
l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano
accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla
da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro:
«Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La
gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità
di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È
il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si
strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò
in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando
la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un
centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di
brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un
po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì
nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré
grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù
disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava
domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore.
Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il
pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo
essere risorto dai morti.
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a
Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?».
Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli
disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda
volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo,
Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie
pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni,
mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli
domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci
tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie
pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti
vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio
tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu
non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe
glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Parola
del Signore.
Forma breve (Gv 21,1-14):
Dal
Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si manifestò
di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così:
si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele
di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse
loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo
anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella
notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette
sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù
disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli
risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla
parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano
più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel
discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon
Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno
ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri
discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di
pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di
metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del
pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del
pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e
trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E
benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro:
«Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli:
«Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si
avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era
la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere
risorto dai morti.
Parola del Signore
Preghiera
dei fedeli
A volte la difficoltà maggiore nell’accogliere
realmente nelle nostre vite la resurrezione di Cristo si manifesta
proprio nell’incapacità di tradurre in azioni concrete questo
messaggio di speranza.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore
metti al tuo servizio il nostro lavoro.
1. Perché la
ricerca del denaro e del potere non ostacoli mai la nostra ricerca di
fede e non contraddica la nostra testimonianza. Preghiamo.
2.
Perché abbiamo sempre fiducia che nei momenti di fatica e di
stanchezza tu sei con noi. Preghiamo.
3. Perché il tuo amore
per l’uomo ci faccia comprendere che le nostre azioni e le nostre
scelte contano davvero. Preghiamo.
4. Perché, guidati dal
desiderio d’incontrarti, siamo sempre capaci di riconoscere la luce
della tua presenza. Preghiamo.
O Padre, Tu ci hai mandato
il tuo unico Figlio per annunciarci che la nostra vita può e deve
essere felice e proficua. Aiutaci a essere all’altezza di tale
dono. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera
sulle offerte
Accogli, Signore, i doni della tua Chiesa in
festa,
e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia,
donale
anche il frutto di una perenne letizia.
Per Cristo nostro
Signore.
PREFAZIO
PASQUALE III
Cristo sempre vive e intercede per noi
È
veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di
salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e
soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra
Pasqua, si è immolato.
Egli continua a offrirsi per noi
e
intercede come nostro avvocato:
sacrificato sulla croce più
non muore,
e con i segni della passione vive immortale.
Per
questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità
esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e
dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo...
Antifona
di comunione
Disse Gesù ai suoi discepoli: “Venite a
mangiare”.
E prese il pane e lo diede loro. Alleluia. (Gv
21,12.13)
Preghiera
dopo la comunione
Guarda con bontà, Signore, il tuo popolo,
che hai rinnovato con i sacramenti pasquali,
e guidalo
alla gloria incorruttibile della risurrezione.
Per Cristo
nostro Signore.
Commento
La
terza volta che Gesù si manifesta ai suoi, dopo la risurrezione, è
densa di avvenimenti e di insegnamenti.
Egli si ferma sulla
riva del lago a cuocere il pesce per loro, e a presentarsi ancora
come uno che serve, perché il Risorto è tutto Amore, Spirito
vivificante. Ed è sull’amore che interroga Pietro. Non è un
esame, ma solo una triplice affettuosa richiesta, all’uomo che per
tre volte l’aveva rinnegato e che ciò nonostante doveva essere la
prima pietra della sua Chiesa.
Di fronte alla debolezza di
Pietro, soggetto ad alti e bassi, come un po’ tutti noi poveri
mortali, si erge maestosa e commovente la fedeltà adamantina di Gesù
all’uomo che aveva scelto.
Ma a tutti noi quel dialogo umano
fra Gesù e Pietro dice anche qualcosa di estremamente consolante. Ci
dice cioè che, se erriamo, Gesù, una volta ravveduti, non ricorda
il nostro sbaglio e vede in noi solo quello splendido disegno per il
quale Dio ci ha creato. Questa è la misericordia di Dio! Pietro,
forgiato dalle umiliazioni della tristissima prova fallita, si
abbandona totalmente a Gesù. Come lui, anche noi esaminiamo il
nostro cuore, per potergli dire e ripetere spesso: “Signore, tu sai
tutto, tu sai che ti amo” (Gv 21,16).