-----------------------------------------------------
LA
LITURGIA DEL GIORNO
www.lachiesa.it/liturgia
======================================================
SANTISSIMO
CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO
C)
======================================================
Grado
della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco
Antifona
d'ingresso
Il Signore ha nutrito il suo popolo con fior di
frumento,
lo ha saziato di miele della roccia. (Sal 81,17)
Colletta
Signore
Gesù Cristo,
che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia
ci
hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,
fa’ che adoriamo
con viva fede
il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue,
per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu
sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre...
Oppure:
Dio
Padre buono,
che ci raduni in festosa assemblea
per
celebrare il sacramento pasquale
del Corpo e Sangue del tuo
Figlio,
donaci il tuo Spirito,
perché nella
partecipazione al sommo bene
di tutta la Chiesa,
la
nostra vita diventi un continuo rendimento di grazie,
espressione
perfetta della lode
che sale a te da tutto il creato.
Per
il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA
LETTURA (Gen 14,18-20)
Offrì pane e vino.
Dal
libro della Gènesi
In quei giorni, Melchìsedek, re di
Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e
benedisse Abram con queste parole:
«Sia benedetto Abram dal Dio
altissimo,
creatore del cielo e della terra,
e benedetto
sia il Dio altissimo,
che ti ha messo in mano i tuoi nemici».
E
[Abramo] diede a lui la decima di tutto.
Parola di Dio
SALMO
RESPONSORIALE (Sal 109)
Rit: Tu sei sacerdote per
sempre, Cristo Signore.
Oracolo
del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché
io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi».
Lo
scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in
mezzo ai tuoi nemici!
A te il principato
nel giorno
della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno
dell’aurora,
come rugiada, io ti ho generato.
Il
Signore ha giurato e non si pente:
«Tu sei sacerdote per
sempre
al modo di Melchìsedek».
SECONDA
LETTURA (1Cor 11,23-26)
Ogni volta infatti che
mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del
Signore.
Dalla
prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli,
io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il
Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e,
dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo,
che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso
modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo
calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta
che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che
mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del
Signore, finché egli venga.
Parola di Dio
SEQUENZA
[Sion,
loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni
e cantici.
Impegna tutto il tuo fervore:
egli
supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.
Pane
vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto
della lode.
Veramente fu donato
agli apostoli
riuniti
in fraterna e sacra cena.
Lode piena e
risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo
spirito.
Questa è la festa solenne
nella quale
celebriamo
la prima sacra cena.
È il banchetto del
nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l'antico è giunto
a termine.
Cede al nuovo il rito antico,
la realtà
disperde l'ombra:
luce, non più tenebra.
Cristo
lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi
lo rinnoviamo.
Obbedienti al suo comando,
consacriamo
il pane e il vino,
ostia di salvezza.
È certezza a
noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa
sangue il vino.
Tu non vedi, non comprendi,
ma la
fede ti conferma,
oltre la natura.
È un segno ciò
che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi.
Mangi
carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero
in ciascuna
specie.
Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né
divide:
intatto lo riceve.
Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.
Vanno
i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita
o morte provoca.
Vita ai buoni, morte agli empi:
nella
stessa comunione
ben diverso è l’esito!
Quando
spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo è
tanto in ogni parte,
quanto nell’intero.
È
diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla è
diminuito
della sua persona.]
Ecco il pane degli
angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non
dev’essere gettato.
Con i simboli è annunziato,
in
Isacco dato a morte,
nell'agnello della Pasqua,
nella
manna data ai padri.
Buon pastore, vero pane,
o
Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai
beni eterni
nella terra dei viventi.
Tu che tutto
sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi
fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi
santi.
Canto
al Vangelo (Gv 6,51)
Alleluia, alleluia.
Io
sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno
mangia di questo pane vivrà in eterno.
Alleluia.
VANGELO
(Lc 9,11-17)
Tutti mangiarono a sazietà.
+
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù prese a
parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano
bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli
si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi
e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui
siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi
date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque
pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per
tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di
cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al
cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai
discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti
mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati:
dodici ceste.
Parola del Signore
Preghiera
dei fedeli
Il Signore si è fatto pane per noi e ci chiede
di accogliere e vivere quest’atto d’amore. È un compito alto
che, nella nostra libertà, siamo chiamati a vivere ogni giorno.
Preghiamo insieme e diciamo: Donaci, Signore, il tuo pane di
vita.
1. Perché la Chiesa sappia sempre accogliere la
povertà umana e, attraverso la tua Parola, sappia trasformarla in
abbondanza. Preghiamo.
2. Perché guardando il nostro corpo ci
ricordiamo sempre che tu ne hai avuto uno uguale. Preghiamo.
3.
Perché la nostra fede non si limiti a una sterile adesione formale,
ma si incarni in ricchezza spirituale. Preghiamo.
4. Perché la
coscienza del tuo sacrificio si trasformi in coraggio di fronte ai
nostri. Preghiamo.
O Padre, tu ci hai redenti col corpo e
il sangue del tuo unico Figlio. L’immensità di questo amore resta
per noi un mistero. Aiutaci a non ammirarlo soltanto, ma a viverlo.
Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera
sulle offerte
Concedi benigno alla tua Chiesa, o Padre,
i
doni dell’unità e della pace,
misticamente significati nelle
offerte che ti presentiamo.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO
L’Eucaristia memoriale del sacrificio di Cristo
È
veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di
salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te,
Signore, Padre santo,
Dio onnipotente e misericordioso,
per
Cristo nostro Signore.
Sacerdote vero ed eterno,
egli
istituì il rito del sacrificio perenne;
a te per primo si
offrì vittima di salvezza,
e comandò a noi di perpetuare
l’offerta in sua memoria.
Il suo corpo per noi immolato è
nostro cibo e ci dà forza,
il suo sangue per noi versato
è
la bevanda che ci redime da ogni colpa.
Per questo mistero del
tuo amore,
uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo con
gioia l’inno della tua lode: Santo...
Oppure:
PREFAZIO
L’Eucaristia vincolo di unità e di perfezione
È veramente cosa buona e giusta renderti grazie
e
innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,
Dio
onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore.
Nell’ultima
cena con i suoi Apostoli,
egli volle perpetuare nei secoli
il
memoriale della sua passione
e si offrì a te, Agnello senza
macchia,
lode perfetta e sacrificio a te gradito.
In
questo grande mistero tu nutri e santifichi i tuoi fedeli,
perché
una sola fede illumini
e una sola carità riunisca l’umanità
diffusa su tutta la terra.
E noi ci accostiamo a questo sacro
convito,
perché l’effusione del tuo Spirito
ci
trasformi a immagine della tua gloria.
Per questo mistero di
salvezza
il cielo e la terra si uniscono in un cantico nuovo
di adorazione e di lode,
e noi con tutti gli angeli del
cielo
proclamiamo senza fine la tua gloria: Santo...
Antifona
di comunione
Gesù prese i cinque pani e i due pesci e li
diede ai discepoli,
perché li distribuissero alla folla.
Alleluia. (Lc 9,16)
Preghiera
dopo la comunione
Donaci, Signore,
di godere
pienamente della tua vita divina
nel convito eterno,
che
ci hai fatto pregustare
in questo sacramento del tuo Corpo e
del tuo Sangue.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Commento
Onoriamo
e adoriamo oggi il “Corpo del Signore”, spezzato e donato per la
salvezza di tutti gli uomini, fatto cibo per sostenere la nostra
“vita nello Spirito”. Gesù ha moltiplicato i pani e i pesci per
nutrire la folla che lo seguiva: il cibo fisico agisce in me anche
quando non ci penso, anche quando dormo si trasforma in carne,
sangue, energie vitali. Il cibo spirituale è diverso: è efficace se
io collaboro con Cristo, che vuole trasformare la mia vita nella sua.
L’Eucaristia è la festa della fede, stimola e rafforza la
fede. I nostri rapporti con Dio sono avvolti nel mistero: ci vuole un
gran coraggio e una grande fede per dire: “Qui c’è il Signore!”.
Se guardo a me stesso, mi trovo sempre piccolo, imperfetto,
peccatore, pieno di limiti. Eppure Dio mi ama, come ama tutti gli
uomini, fino a farsi nostro cibo e bevanda per comunicarci la sua
vita divina, farci vivere la sua vita di amore.
L’Eucaristia
non è credibile se rimane un rito, il ricordo di un fatto successo
duemila anni fa. È invece una “scuola di vita”, una proposta di
amore che coinvolge tutta la mia vita: deve rendermi disponibile ad
amare il prossimo, fino a dare la mia vita per gli altri. Secondo
l’esempio che Gesù ci ha lasciato.